In Italia per il riscaldamento, il combustibile più utilizzato è il gas naturale. Il dato ufficiale dei consumi di gas nel 2016 è di 70,9 miliardi di m³, con una crescita del 5% rispetto al 2015. Dal 1970 la spesa energetica è raddoppiata e si prevede che entro il 2030 si triplicherà.
Le fonti di energia fossili ricoprono oltre l’80% del consumo mondiale di energia, valore che sta lentamente diminuendo in quanto sempre più aziende stanno valutando l’utilizzo di risorse rinnovabili o sistemi innovativi che permettano una quasi totale autarchia energetica.
Negli ultimi anni il consumo di gas naturale a carico delle industrie ha ricoperto il 30% del consumo nazionale. Qui di seguito il consumo diviso per settori nel corso del 2015:
Anno 2015 |
Vendite |
Autoconsumi |
Totale |
Domestico |
14.734 |
252 |
14.986 |
Condominio uso domestico |
2.549 |
14 |
2.563 |
Attività di servizio pubblico |
1.311 |
70 |
1.381 |
Commercio e servizi |
7.168 |
73 |
7.241 |
Industria |
17.921 |
1.169 |
19.090 |
Generazione elettrica |
10.132 |
11.587 |
21.719 |
Totale |
53.816 mln m³ |
13.165 mln m³ |
66.980 mln m³ |
Oggi, grazie ad alcuni sistemi di riscaldamento alternativi, si possono ridurre notevolmente i consumi. Il solare termico, i cogeneratori e le pompe di calore sono alcuni dei sistemi più innovativi in grado di ridurre i consumi legati al riscaldamento.
Efficientamento energetico e risparmio: la formula vincente è puntare sulle fonti rinnovabili, consapevolmente.
Gli impianti a gas naturale e a gasolio continueranno ad essere tra le soluzioni per la generazione più scelte poiché, molto spesso, non vengono considerate soluzioni di fuel switching preferendo riqualificare il vecchio impianto piuttosto che sostituire interamente l'impianto esistente andando a "switchare" su combustibili diversi (già questa potrebbe essere una mossa sufficiente per risparmiare fino al 25% dei costi di approvvigionamento).
In alcuni casi, Aziende Municipalizzate e Utilities, al contrario hanno deciso di investire sull’efficientamento energetico andando a riqualificare i propri impianti a energia fossile con nuovi sistemi a biomassa sia per il risparmio economico derivante dal nuovo tipo di alimentazione, sia per la notevole riduzione delle emissioni di CO₂ e di energia primaria.
La biomassa è sicuramente una fonte rinnovabile tra le più apprezzate e conosciute per ridurre i costi legati al riscaldamento aziendale ma ci sono altri sistemi altrettanto efficaci come i cogeneratori.
Cos'è il cogeneratore? È un sistema compatto per la produzione combinata di energia termica ed energia elettrica a partire da una singola fonte energetica, che in alcuni casi può assumere la forma di trigeneratore perché oltre alla produzione di energia termica si occupa anche della produzione di energia frigorifera. La produzione simultanea garantisce notevoli risparmi in termini di energia primaria in ingresso.
Un’importante RSA di Milano nel maggio 2016 ha deciso di effettuare una diagnosi energetica non per obbligo di legge, ma con lo scopo di implementare una politica volta all’efficienza e al risparmio di energia primaria. Un modo per scrivere nero su bianco i potenziali interventi, i costi per l’investimento, la percentuale di risparmio di energia primaria ed il tempo di ritorno dell’investimento.
Dall’analisi è emerso che, dato il consumo di gas naturale pari a 127.606 Smc per una spesa di € 57.341,45 annui, l’installazione di un trigeneratore poteva portare un risparmio di energia primaria pari al 20% con un ritorno dell’investimento in 4 anni.
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