In tutti i campi riguardanti il mondo delle energie, dai trasporti al residenziale passando per industria e terziario, si materializza sempre di più l’idea di un sistema elettrificato, distribuito e/o combinato. L’energia elettrica viene sempre di più identificata come forma di energia fondamentale all’interno dei processi.
Il concetto di spark spread, driver principale del processo di elettrificazione
Per comprendere appieno quali possono essere gli sviluppi e le potenzialità dell’elettrificazione dei sistemi è necessario prima capire a fondo quali siano i driver che possono amplificare in una direzione o nell’altra i tempi di maturazione delle tecnologie.
Concetto fondamentale per l’introduzione di tecnologie a consumo di energia elettrica rispetto a equivalenti a consumo di combustibile fossile è lo spark spread.
Per spark spread è da intendersi come la differenza in termini assoluti tra il valore del prezzo dell’energia elettrica e quello di un combustibile di riferimento, espressa in c€/kWh ovvero €/MWh*10-1: maggiore sarà la differenza tra i due, minore la convenienza nell’installare tecnologie “elettriche” rispetto a tecnologie che utilizzano fonti “fossili”, e viceversa.
Il settore industriale in Italia è caratterizzato da un valore di spark spread elevato se confrontato con quello di altri paesi europei.
Spark spread: case study ed impatto sulle tecnologie
Come si può intuire, il valore dello spark spread ha un’influenza elevata negli di studi di fattibilità o business plan, molto spesso (senza che ne prendiamo effettiva coscienza) è l’ago della bilancia nella scelta della tecnologia più conveniente.
Considerando lo scenario in cui lo spark spread sia molto alto in valore (>17 c€/kWh), tecnologie come microcogeneratori, cogeneratori e trigeneratori sono fortemente consigliati ed avvantaggiati perché il prezzo del combustibile è molto competitivo rispetto a quello dell’elettricità, con tempi di rientro dell’investimento molto brevi.
In caso contrario, una differenza tra i prezzi bassa (spark spread < 7 c€/kWh) spingerebbe verso tecnologie ad alimentazione elettrica come sistemi VRF, pompe di calore, autotrazione elettrica che risulterebbero fortemente avvantaggiate dalla competitività del prezzo dell’energia elettrica.
Tariffazione e voci in bolletta: incidenza sullo spark spread
I prezzi dell’energia elettrica e del gas naturale tendono ad inseguirsi ma le variazioni di componenti tariffarie possono incidere molto sullo spark spread.
Il sistema di tariffazione in bolletta può aumentare o diminuire i costi verso una determinata fonte di energia, e di conseguenza sulle tecnologie a questa collegate.
Modifiche nel sistema di tariffazione come il nuovo decreto energivori, in vigore dal 1 gennaio 2018, si riflettono sullo spark spread, spingendo il consulente dell’energia a una più attenta valutazione del business plan.
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